Kit Pivot Ot Equator

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Kit Pivot Ot Equator con rivestimento TiN Perno in titanio con testa a basso profilo

CONFEZIONE CONTENENTE:

2 x Pivot Ot Equator H. 7-9-10 (della medesima misura scelta)

2 x Contenitori in titanio anodizzati fucsia

2 x Cappette gialle extra soft

2 x Cappette rosa soft

2 x Cappette trasparenti standard

2 x Dischetti protettivi trasparenti

Lo sconto quantità è valido su prodotti identici con il medesimo codice 00

Kit Pivot Ot Equator con rivestimento TiN Perno in titanio con testa a basso profilo

CONFEZIONE CONTENENTE:

2 x Pivot Ot Equator H. 7-9-10 (della medesima misura scelta)

2 x Contenitori in titanio anodizzati fucsia 2 x Cappette gialle extra soft

2 x Cappette rosa soft 2 x Cappette trasparenti standard

2 x Dischetti protettivi trasparenti

La protesi rimovibile può sembrare, con l’avvento dell’implantologia, una riabilitazione ormai obsoleta e una seconda scelta tra quelle che posso essere intraprese in un piano di trattamento. Tuttavia essa rappresenta la base, il fondamento su cui si poggiano tutte le procedure protesiche e quindi diventa imprescindibile conoscerla e seguirne i passaggi quando si riabilita il cavo orale di un paziente per ottenere un’estetica non solo del sorriso ma dell’intero viso.

La possibilità di ancorare una protesi fissa a denti/radici o impianti permette di unire i vantaggi di una prose rimovibile in termini di sostegno dei tessuti molli e igiene orale, ad una maggiore stabilità legata all’utilizzo di attacchi ritentivi.

La protesi così realizzata, definita overdenture, nasce intorno alla metà dell’800 con gli studi di Ledger e si identifica, con i protocolli che oggi conosciamo, intorno alla metà del 900 con gli studi di Miller.


La conservazione di radici a scopo strategico per ancorare una protesi implica diversi vantaggi tra cui il mantenimento dell’osso alveolare (per preservazione del legamento parodontale), il mantenimento della propriocezione e di una dinamica masticatoria fisiologica (Scotti R et al 2003).

Previa terapia canalare nelle radici possono essere applicati diversi tipi di attacco distinguibili in attacchi sferici e attacchi a basso profilo.


Gli attacchi sferici (Pivot Block normo e micro e Pivot Flex) hanno fatto la storia della protesi overdenture e rappresentano ancora oggi dei validi dispositivi di ancoraggio grazie alla loro intrinseca capacità autocentrante, alle ridotte dimensioni (in caso di sfera micro) e alla capacità di compensare grandi disparallelismi (Flex)


Oggi l’attacco a sfera ha subito un’ulteriore evoluzione e ha dato origine agli attacchi a basso profilo Pivot Equator.

Questo mantiene lo stesso diametro e la stessa capacità ritentiva delle sfere normo ma un ingombro verticale nettamente inferiore (soli 2.2 mm compresa cappetta ritentiva e contenitore).


L’utilizzo di questi attacchi è consigliabile quando abbiamo bisogno di un buon ancoraggio per la riabilitazione ma allo stesso tempo lo spazio protesico a disposizione è ridotto.

La caratteristica dei Pivot Equator di avere una superficie del perno sabbiata garantisce una maggiore ritenzione del perno all’interno del canale e la superficie nutrurata migliora la resistenza dell’attacco e ne riduce l’usura nel tempo.


Il basso profilo dell’attacco associato ad una forma prima di spigoli migliora enormemente il comfort per il paziente quando la protesi viene rimossa dal cavo orale evitando fastidiose lesioni sulla lingua.


La morfologia dell’attacco Equator è ormai da più di 10 anni validata da procedure cliniche e studi scientifici eseguiti su riabilitazioni implanto-protesiche (Montanari et al. 2015-2016).


Per tutti questi motivi il Pivot Equator rappresenta attualmente l’attacco radicolare per overdenture più performante e affidabile sul mercato. 

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