Asse Inclinato 360 CoCr Non Rotante compatibile Arial CX/LT

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Asse Inclinato 360 CoCr Non Rotante compatibile Arial CX/LT
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Asse Angolato 360 CoCr TPA compatibile con Arial CX/LT.

I monconi e gli abutment in cromo cobalto da sovrafusione Asse Angolato TPA con la metodica implantare Arial CX/LT  ad esagono interno sono disponibili per tutti i diametri. Arial CX/LT utlizza un unica connessione per tutti i diamtrei ilmplantari (3,3 - 3,5 - 3,75 - 4,2 - 5), con angolo del moncone di 15° e 25°

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Le viti TPA per la protesi angolata permettono di correggere l’asse implantare riportandolo in una posizione protesica più corretta, al fine di migliorare la funzionalità e l’estetica.

Le viti sono utilizzate con un cacciavite “Torx ellittico” che consente di avvitare fino ad un angolo di 28°.

Il cacciavite, lungo 25 mm, ha un punto di rottura controllato il quale assicura che in caso di serraggio eccessivo non si vada a danneggiare la vite mentre sarà il cacciavite a fratturarsi in detto punto.

Tutte le viti TPA mantengono lunghezze ed ingaggi invariati rispetto alle controparti originali e possono essere utilizzate con qualsiasi libreria implantare CAD-CAM compatibile con il sistema a disposizione, senza richiedere alcuna libreria o programma aggiuntivo.

Il rivestimento TiN, applicato alla vite TPA, riduce il rischio di allentamento, evita la deformazione laterale del letto, aumenta il pre-carico e la resistenza alle fratture e, in aggiunta, riduce l’adesione batterica.

La vite TPA può essere usata sia con le basi da incollaggio coordinate che con gli abutment angolati da sovrafu- sione con base in Co-Cr.

La vite TPA può essere usata sia con:
le basi da incollaggio coordinate che con gli abutment angolati da sovrafusione con base in Co-Cr. 

Il driver per le viti TPA è invece trattato con rivestimento DLC per ridurre gli atriti e aumentarne la durezza e resistenza, la sua forma penta-lobata associata al trattamento superficiale di colore nero DLC permettono di trasfrerire fino al 10% in piu di torque

Qualita delle connessioni, affidsbilita’ dell’incollaggio, semplicita’ di utilizzo.

 

Con ingaggio antirotazionale:

La porzione interessata all’incollaggio nei monconi con ingaggio antirotazionale hanno pareti parallele per aumentare la ritenzione, e un profilo basso per un migliore risultato estetico.Questa tipologia di interfacca si utiizza su elementi singoli o su monconi cementati.

Senza ingaggio o rotanti:

Il sistema di interfaccia su questi monconi rotanti senza ingaggio è conico, la sua forma permette una riduzione dei volumi permettendo una piu facile programmazione al Cad.
Questa tipologia di interfacca si utiizza su elementi multipli come ponti o cicolari avvitati.

Multi unit Abutment:

Senza ingaggio o rotanti per monconi Mua Multi-Unit:

Il sistema di interfaccia su questi monconi rotanti senza ingaggio è conico, la sua forma permette una riduzione dei volumi permettendo una piu facile programmazione al Cad.
Questa tipologia di interfacca si utiizza solo su monconi tipo Mua Multi Uniti.

 

Tutti e 3 i modelli di interfaccia (monconi da incollaggio) hanno i rispettivi Scan-Abutment. Questi abutment hanno all’interno del foro trans-coronale una filettatura accessoria che permette un comodo e affidabile serraggio tramite l’anello di tenuta che permette trafite il proprio foro passante l’utilizzo delle tradizionali viti di serraggio dei monconi da incollaggio.

Le librerie dedicate a questi monconi sono suddivise anche loro nei 3 differenti utilizzi:

Elementi singoli o da cementazione non rotanti
Elementi multipli rotanti

Anello di Serraggio:

Questo componente è una vite cava progettata per essere utilizzata con tutti i monconi da incollaggio con filosofia Implant Platform Digital (I.P.D)

Questo anelll permette un sicuro fissaggio del moncone da scansione sulla base IPD in titanio

Vantaggi:

Potete decidere quale asse implantare attribuire ad ogni singolo elemento, potrete creare elementi avvitati diretti con il foro della vite passante dove piu desiderate.

 


Lavorazione:


Il moncone da sovrafusione CoCr e la sua porzione calcinabile sono composti da una base di lega per sovrafusione in metallo (come descritto nella scheda tecnica) e una cappetta di resina POM calcinabile.

La parte di POM calcinabile di colore bianco può essere tagliata e accorciata a seconda della necessità. Se dovesse restare intoccata una parte di calcinabile bianco va ugualmente ricoperta da un sottile strato di cera, cosi facendo evitiamo possibili crepe nel rivestimento dovute all'espansione del POM in fase di surriscaldamento del cilindro.

La personalizzazione e realtiva modellazione viene eseguita nella consueta maniera odontotecnica con cera o con resine calcinabili.

La porzione calcinabile è volutamente separata da quella in metallo per permettere di colare al suo interno cera in forma molto fluida, in modo da ricalcare perfettamente il bordo di chiusura tra i due componenti.

Questo permette di evitare di trovarsi difronte alla classica righa tra i due metalli dopo la fusione. E' da tenere in considerazione una "cucitura" tramite saldatura al laser dei due metalli.

E' importante mantenere lo spessore minimo delle pareti al di sopra di 0,4 mm.
La parte di connessione e la porzione di chiusura tra l'abutment e l’impianto deve essere assolutamente priva di residui di resina, cera o grasso, per evitare una eventuale sovrafusione in quest’area, che non deve essere interessata dal nuovo metallo.


La messa in rivestimento:

E' consigliabile usare solo rivestimenti a legante fosfatico, quindi privi di gesso, indicati per la fusione delle leghe a base metallica.

Fate attenzione: durante la colata del rivestimento non si devono formare bolle d’aria, queste possono creare difetti o punti di minor resistenza meccanica.


Il preriscaldamento:


E' buona norma seguire scrupolosamente le istruzioni del produttore del rivestimento e della lega, le cui istruzioni/consigli sono frutto di esperienza e ricerca, quindi conviene seguirli.

Va mantenuta la temperatura finale: un cilindro da 3x va tenuto per 45 minuti in temperatura per garantire che la colata sia completa in tutte le sue parti.


La fusione o colata:


Per non incorrere in problemi sulla base in metallo evitiamo di andare oltre i 1390°C durante la fusione.

Raffreddamento:


Facciamo raffreddare il cilindro a temperatura ambiente, un raffreddamento troppo rapido potrebbe creare tensioni nel metallo e quindi problemi.


Apertura del cilindro:


Dopo che la temperatura è scesa, possiamo procedere con l’apertura del cilindro: rimuoviamo il rivestimento in modo delicato, magari con l'aiuto di perle di vetro, con una pressione massima di 2 bar , pressioni superiori potrebbero modificare la connessione della base in CoCr e renderla meno precisa.
Non usate mai acido fluoridrico per rimuovere il rivestimento! Non sabbiate mai la connessione implantare.


La rifinitura:


Il mocone una volta fuso può essere rifinito con pietre/dischi a legante ceramico o con frese di carburo di tungsteno a dentatura incrociata.
Per proteggere, durante la rifinitura, la connessione devi montare l'abutment su un analogo da laboratorio.

Non usate mai acido fluoridrico per rimuovere gli ossidi! Usa dei dischi in cotone per una lucidatura finale.


Le ricoperture estetiche:


Se i monconi devono ricevere una ricopertura estetica, guardate le particolarità della ceramica (valore del CET) e della lega. Non è una cattiva idea far leggere la nostra scheda tecnica al vostro fornitore di leghe per un consiglio.

Questa lega ha un punto di fusione compreso tra 1360 e 1390 °C.

Per garantire che la ceramica sia compatibile con l'abutment in Co-Cr, essa deve avere un coefficiente di espansione non inferiore a 14,1 x 10-6 cm/cm/°C a 500 °C.

Una scelta scorretta del tipo di ceramica potrebbe portare a crepe e quindi anche alla rottura della corona. Usare ceramiche con coefficienti di espansione maggiore di 13.8 x 10-6 cm/cm/ºC.


Effetti collaterali:


Non si possono escludere, in alcuni casi rari, allergie o reazioni ipersensibili alla lega metallica. Indicate sempre al medico odontoiatra il tipo di abutment e le leghe che state usando.

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